Vediamo brevemente come si calcola la neo introdotta Imposta Municipale Unica (IMU).
Si parte dalla rendita catastale, mettiamo per ipotesi € 400
Poi si calcola la rivalutazione estimi standard 400 x 5% = € 420
Dopodichè si passa a calcolare il nuovo valore catastale con il nuovo moltiplicatore (420 x 160 = 67.200)
E così otteniamo l'IMU lorda per la prima casa (67.200 x 0,004 = 268,80).
A questo punto calcoliamo l'IMU per la prima casa applicando la detrazione di 200 € (268,80 - 200 = 68,80)
E l'IMU per la seconda casa (67.200 x 0,0076 = 510,72)
Eccovi servita la stangata
Per i più pigri mettiamo il link al sito che fornisce un file excel per calcolare la propria IMU
Cliccate qui (occorre la registrazione per scaricarlo)
Occupiamo Bankitalia
Per riprendere la nostra sovranità politica e monetaria. Per una Nuova Politica al servizio dell'uomo. Blog di rassegna stampa, informazione, condivisione, organizzazione.
mercoledì 14 dicembre 2011
Gli USA coprono goffamente le tracce della loro spedizione in Russia
Tony Cartalucci - Landdestroyer
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
11 dicembre 2011 – Mentre le prove cominciano a uscire, puntando il dito accusatore contro i sempre più illegittimi occupanti finanziario-corporativi dei governi dell’Occidente, che hanno costruito i movimenti di opposizione russi e sono dietro i continui disordini che ora riempiono le strade della Russia, i media corporativi hanno già iniziato a riscrivere gli avvenimenti mentre si svolgono.
Foto: Wall Street e la macchina mediatica di Londra sostengono che le proteste in Russia sono “senza leader” e non sono organizzate da movimenti di opposizione politica – anche se intervista gli organizzatori della protesta, come il leader dell’opposizione nella foto, Boris Nemtsov, ripreso mentre costruisce una apparentemente “spontanea” protesta, con una troupe di leader di ONG e partiti di opposizione finanziati dalla NED degli USA, che tifano per quello che è chiaramente un’altra rivoluzione colorata finanziata dall’occidente.
Uno straordinario pezzo del revisionismo negli eventi, è intitolato “Mosca brucia mentre le protesta per le elezione si diffondono“, cercando disperatamente di dipingere le proteste come “senza guida“, anche se lo stesso articolo intervista degli “organizzatori“. Citando degli anonimi e molto probabilmente inesistenti manifestanti, l’articolo presente sul Sydney Morning Herald insiste sulle affermazioni dei manifestanti: “Sono venuto da solo. L’ho saputo sul web.” Ma l’articolo poi afferma (enfasi aggiunta), “e ieri sera, grazie al web, gli organizzatori si aspettavano più di 30.000 persone a manifestare contro quello che considerano i risultati truccati delle elezioni di domenica scorsa, perché è così che molti si sono iscritti in una lista di adesione su Facebook.”
Mentre l’articolo sostiene che nessun partito politico ha reclutato i manifestanti, precedenti servizi dei media occidentali contraddicono tutto ciò, come il Telegraph di Londra che riproduce un post del blog del leader dell’opposizione, finanziato dalla statunitense NED, Boris Nemtsov, che dichiarava prima delle proteste del 10 dicembre: “Parlo dei picchetti a Petrovka 38 (la principale stazione di polizia) e al Simferopol Boulevard, dove i fermati sono detenuti, e di altre azioni ancora. Iniziamo da oggi. Prenderò parte a tutto ciò io stesso. Sabato, 10 dicembre, un incontro generale si terrà a Piazza della Rivoluzione (a Mosca) alle due, per protestare contro queste elezioni false.“
Il Daily Mail ha inoltre riferito, “e l’organizzatore del raduno di Mosca, il politico dell’opposizione Vladimir Ryzhkov, ha annunciato che ci sarà un’altra protesta il 24 dicembre che, dice, sarà due volte più grande“, e RIA Novosti riferisce “su un palcoscenico blasonato con il logo “Power Return to the People” degli esponenti dell’opposizione più noti della Russia, dai leader culturali come Navalny e al critico musicale dell’opposizione Artèmij Troitsky, ai politici dell’opposizione Boris Nemtsov, Vladimir Ryzhkov e il giovane leader di Solidarnost, Ilija Jashin, si rivolgono a una folla saltellante“.


Immagini: il leader del movimento dell’opposizione Vladimir Ryzhkov non è solo un beneficiario dei finanziamenti statunitensi, ma è lui stesso un tesserato del Movimento Mondiale per la democrazia (WMD) della NED statunitense. La pagina “Chi siamo” di WMD indica chiaramente che il gruppo è una filiale del National Endowment for Democracy finanziato dal Dipartimento di Stato.
Va notato che il consigliere politico di Boris Nemtsov, Vladimir Kara-Murza, è anche membro “attivista” del gruppo di Ilija Jahsin, Solidarnost, e un partecipante di un recente seminario, finanziato dal NED, dal titolo “Elezioni in Russia: sondaggi e prospettive“. Il gruppo Solidarnost di Ilija Jahsin appoggia la campagna “Strategia 31” finanziata dal NED degli USA, in tandem con il Gruppo Helsinki di Mosca, una ONG finanziata da NED, Ford Foundation, USAID e Open Society di Soros. Da segnalare anche i legami di Alex Navalny con la National Endowment for Democracy, come anche che egli è uno dei co-fondatori di DA! (Democratic Alternative), un movimento attivista finanziato dal NED, come afferma il suo curriculum su Yale World Fellows.

Immagine: Una schermata dal “Gruppo Helsinki di Mosca” chiaramente sovvenzionato da proventi dall’estero. Il significato di questo gruppo e delle sue proteste, indicano niente meno il finanziamento estero della sedizione dispiegantesi nelle strade della Russia.
Quasi senza guida, appena disorganizzata, quasi anche indigena, la presenza di gruppi e leader dell’opposizione, così come appelli per proteste future già fatte da agenti come Vladimir Ryzhkov e il suo partner Boris Nemtsov, membro del comitato direttivo del Wold Democracy Mouvement finanziato dal NED degli Stati Uniti, getta dubbi molto gravi non solo sulle indicazioni senza senso del Sydney Morning Herald sulla natura spontanea della protesta e la sua legittimità, ma sull’integrità giornalistica dell’Herald stessa, adattandosi a trovare tali assurdità per la stampa. Alla fine dell’articolo, l’Herald scrive “Washington Post“, un nome già sinonimo di propaganda e di interessi compromessi impigliati con all’agenda delle élite corporative-finanziarie di Wall Street e Londra.
E anche se il tentativo del Sydney Morning Herald e Washington Post di rappresentare le proteste russe come spontanee, rivolte apolitiche contro i brogli elettorali “dichiarati” da Golos, finanziato da USAID e NED statunitensi, un’agenzia di monitoraggio elettorale che è stata presa mentre inviava e-mail al suo sponsor statunitense, cospirando contro leadership della Russia, la vera leadership centralizzata di queste proteste dalla chiara motivazione politica, ha già fatto appello a un altro giro di disordini per il 24 dicembre. Non solo le proteste e le loro illegittime leadership sono finanziate dagli USA, ma distorcono spudoratamente la percezione pubblica facendole vedere come qualsiasi cosa, tranne che come sedizione finanziata dall’estero, i media copeorativi hanno ancora una volta ingannato il pubblico cercando di adempiere all’agenda-guida corporativo-finanziera di Wall Street e di Londra.

Immagine: Uno screenshot dal sito web dell’US National Endowment for Democracy (NED) che indica i suoi finanziamenti all’agenzia “indipendenti” di monitoraggio del voto Golos. Anche l’USAID finanzia Golos fondi. Le accuse urlate da Golos di brogli elettorali, sono state citate come giustificazione retorica per la troupe dei gruppi di opposizione finanziati dalla NED, per convergere sulle strade della Russia.
Guardatevi da questi revisionisti e dalle sempre più infondate, e anche ridicole piatte affermazioni fatte dai media. Fare i nomi, seguire le affiliazioni, le organizzazioni di ricerca, cliccare su “Chi siamo”, seguire i soldi, e scoprire la verità che i media aziendale volontariamente nascondono al pubblico. Esporre sia questa doppia agenda perseguita in Russia, così come i bugiardi malafede, che viene spacciata in tutti i media occidentali. E soprattutto, boicottare e sostituire gli interessi corporativi di questa agenda, per cominciare.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
11 dicembre 2011 – Mentre le prove cominciano a uscire, puntando il dito accusatore contro i sempre più illegittimi occupanti finanziario-corporativi dei governi dell’Occidente, che hanno costruito i movimenti di opposizione russi e sono dietro i continui disordini che ora riempiono le strade della Russia, i media corporativi hanno già iniziato a riscrivere gli avvenimenti mentre si svolgono.

Uno straordinario pezzo del revisionismo negli eventi, è intitolato “Mosca brucia mentre le protesta per le elezione si diffondono“, cercando disperatamente di dipingere le proteste come “senza guida“, anche se lo stesso articolo intervista degli “organizzatori“. Citando degli anonimi e molto probabilmente inesistenti manifestanti, l’articolo presente sul Sydney Morning Herald insiste sulle affermazioni dei manifestanti: “Sono venuto da solo. L’ho saputo sul web.” Ma l’articolo poi afferma (enfasi aggiunta), “e ieri sera, grazie al web, gli organizzatori si aspettavano più di 30.000 persone a manifestare contro quello che considerano i risultati truccati delle elezioni di domenica scorsa, perché è così che molti si sono iscritti in una lista di adesione su Facebook.”
Mentre l’articolo sostiene che nessun partito politico ha reclutato i manifestanti, precedenti servizi dei media occidentali contraddicono tutto ciò, come il Telegraph di Londra che riproduce un post del blog del leader dell’opposizione, finanziato dalla statunitense NED, Boris Nemtsov, che dichiarava prima delle proteste del 10 dicembre: “Parlo dei picchetti a Petrovka 38 (la principale stazione di polizia) e al Simferopol Boulevard, dove i fermati sono detenuti, e di altre azioni ancora. Iniziamo da oggi. Prenderò parte a tutto ciò io stesso. Sabato, 10 dicembre, un incontro generale si terrà a Piazza della Rivoluzione (a Mosca) alle due, per protestare contro queste elezioni false.“
Il Daily Mail ha inoltre riferito, “e l’organizzatore del raduno di Mosca, il politico dell’opposizione Vladimir Ryzhkov, ha annunciato che ci sarà un’altra protesta il 24 dicembre che, dice, sarà due volte più grande“, e RIA Novosti riferisce “su un palcoscenico blasonato con il logo “Power Return to the People” degli esponenti dell’opposizione più noti della Russia, dai leader culturali come Navalny e al critico musicale dell’opposizione Artèmij Troitsky, ai politici dell’opposizione Boris Nemtsov, Vladimir Ryzhkov e il giovane leader di Solidarnost, Ilija Jashin, si rivolgono a una folla saltellante“.


Immagini: il leader del movimento dell’opposizione Vladimir Ryzhkov non è solo un beneficiario dei finanziamenti statunitensi, ma è lui stesso un tesserato del Movimento Mondiale per la democrazia (WMD) della NED statunitense. La pagina “Chi siamo” di WMD indica chiaramente che il gruppo è una filiale del National Endowment for Democracy finanziato dal Dipartimento di Stato.
Va notato che il consigliere politico di Boris Nemtsov, Vladimir Kara-Murza, è anche membro “attivista” del gruppo di Ilija Jahsin, Solidarnost, e un partecipante di un recente seminario, finanziato dal NED, dal titolo “Elezioni in Russia: sondaggi e prospettive“. Il gruppo Solidarnost di Ilija Jahsin appoggia la campagna “Strategia 31” finanziata dal NED degli USA, in tandem con il Gruppo Helsinki di Mosca, una ONG finanziata da NED, Ford Foundation, USAID e Open Society di Soros. Da segnalare anche i legami di Alex Navalny con la National Endowment for Democracy, come anche che egli è uno dei co-fondatori di DA! (Democratic Alternative), un movimento attivista finanziato dal NED, come afferma il suo curriculum su Yale World Fellows.

Immagine: Una schermata dal “Gruppo Helsinki di Mosca” chiaramente sovvenzionato da proventi dall’estero. Il significato di questo gruppo e delle sue proteste, indicano niente meno il finanziamento estero della sedizione dispiegantesi nelle strade della Russia.
Quasi senza guida, appena disorganizzata, quasi anche indigena, la presenza di gruppi e leader dell’opposizione, così come appelli per proteste future già fatte da agenti come Vladimir Ryzhkov e il suo partner Boris Nemtsov, membro del comitato direttivo del Wold Democracy Mouvement finanziato dal NED degli Stati Uniti, getta dubbi molto gravi non solo sulle indicazioni senza senso del Sydney Morning Herald sulla natura spontanea della protesta e la sua legittimità, ma sull’integrità giornalistica dell’Herald stessa, adattandosi a trovare tali assurdità per la stampa. Alla fine dell’articolo, l’Herald scrive “Washington Post“, un nome già sinonimo di propaganda e di interessi compromessi impigliati con all’agenda delle élite corporative-finanziarie di Wall Street e Londra.
E anche se il tentativo del Sydney Morning Herald e Washington Post di rappresentare le proteste russe come spontanee, rivolte apolitiche contro i brogli elettorali “dichiarati” da Golos, finanziato da USAID e NED statunitensi, un’agenzia di monitoraggio elettorale che è stata presa mentre inviava e-mail al suo sponsor statunitense, cospirando contro leadership della Russia, la vera leadership centralizzata di queste proteste dalla chiara motivazione politica, ha già fatto appello a un altro giro di disordini per il 24 dicembre. Non solo le proteste e le loro illegittime leadership sono finanziate dagli USA, ma distorcono spudoratamente la percezione pubblica facendole vedere come qualsiasi cosa, tranne che come sedizione finanziata dall’estero, i media copeorativi hanno ancora una volta ingannato il pubblico cercando di adempiere all’agenda-guida corporativo-finanziera di Wall Street e di Londra.

Immagine: Uno screenshot dal sito web dell’US National Endowment for Democracy (NED) che indica i suoi finanziamenti all’agenzia “indipendenti” di monitoraggio del voto Golos. Anche l’USAID finanzia Golos fondi. Le accuse urlate da Golos di brogli elettorali, sono state citate come giustificazione retorica per la troupe dei gruppi di opposizione finanziati dalla NED, per convergere sulle strade della Russia.
Guardatevi da questi revisionisti e dalle sempre più infondate, e anche ridicole piatte affermazioni fatte dai media. Fare i nomi, seguire le affiliazioni, le organizzazioni di ricerca, cliccare su “Chi siamo”, seguire i soldi, e scoprire la verità che i media aziendale volontariamente nascondono al pubblico. Esporre sia questa doppia agenda perseguita in Russia, così come i bugiardi malafede, che viene spacciata in tutti i media occidentali. E soprattutto, boicottare e sostituire gli interessi corporativi di questa agenda, per cominciare.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
martedì 13 dicembre 2011
Mario Monti intervista shock
Mario Monti dichiara di avere una visione distorta dell'Europa e sostiene che “abbiamo bisogno delle crisi” e delle angosce collettive da esse causate, per far accettare ai popoli e alla politica le riforme che dall’alto si è deciso di imporre – che il cartello monopolista della moneta e del credito ha deciso di imporre.
In una situazione di generale illiquidità e di recessione (insolvenza, disinvestimenti, disoccupazione etc.), la manovra di Monti è selettivamente mirata a produrre un aggravamento di questa illiquidità (v. anche gli articoli di P. Krugman), quando al contrario il sistema economico ha disperato bisogno di iniezioni di liquidità mirate all’attivazione dei fattori di produzione e del consumo. Monti fa il salasso a un paziente che agonizza per anemia.
Mentre le misure per lo sviluppo sono semplicemente derisorie e vergognose, i tagli alle pensioni e l’aumento dell’Iva colpiscono la domanda interna, assieme al nuovo redditometro che disincentiva gli acquisti di molti articoli non di lusso e di servizi come l’istruzione. Le nuove tasse sugli immobili (aumento del 60% del moltiplicatore dei valori catastali, aumento delle aliquote ici, ici sulla prima casa), tagliano le gambe all’edilizia, che è il settore economico che innesca le riprese generali dell’economia – quando cresce – e pure le recessioni – quando cala.
Attualmente questo settore è in gravissima crisi. Il siluro del governo Monti, quindi, previene la ripresa e stabilizza il trend depressivo.
Quelli sinora adottati sono interventi scientificamente mirati a produrre una stabile depressione e un drammatico avvitamento fiscale. Monti agisce mettendo toppe alla finanza pubblica a spese dell’economia reale, che viene sempre più sgretolata. Salva le apparenze a spese della sostanza.
Adesso avremo, nel brevissimo termine, un plauso dell’”Europa” e di chi muove le asticelle degli spread – la medesima mano che ha messo lì il Monti in Italia e il Papademos in Grecia, e altri altrove. Ma presto la recessione, la disoccupazione, la moria di imprese, il credit crunch, il declino industriale, le tensioni sociali, si faranno sentire in modo insostenibile.
Nel parlamento dei nominati, per assicurare la legittimazione parlamentare, il voto di fiducia dei partiti a questo governo dei banchieri mai eletto e a questo leader mai scelto dal popolo, quindi esposto a contestazioni di non-democraticità e non-rappresentatività, basta riempire alla partitocrazia la greppia della spesa pubblica coi soldi delle nuove tasse spremute ai cittadini. E rispettarne privilegi e prebende. Anche Berlusconi col suo PDL ha convenienza ad allinearsi, se non vuole esporre le aziende di famiglia a rischi più che ovvi.
Oggettivamente, dunque, l’obiettivo del governo dei banchieri pare sia produrre, certo non solo in Italia, una grave e durevole depressione, in linea con quanto Monti spiega nel filmato linkato sopra, ossia che bisogna spaventare la gente per renderla malleabile e remissiva alle riforme decise dall’alto: è la shock—and – awe policy, la shock economy di Naomi Klein.
Diversi sono gli scopi possibili di questa strategia:
-svalutare gli asset per poterne fare incetta a costi stracciati col denaro prodotto da banche centrali e dark pool (il circuito delle grandi banche mondiali che controllano anche la Fed e che ha lasciato recentemente a secco le banche italiane, come strumento di pressione o meglio coercizione politica);
-impadronirsi di tutto il reddito disponibile;
-rendere la popolazione docile e sottomessa;
-piegarla a un nuovo assetto politico, fiscale, sociale, con cessione della gestione del bilancio e del fisco a organismi europei a guida tecno-tedesca (Italia colonia);
-indurre un calo forte, rapido e costante dei consumi, quindi dell’inquinamento e dello sfruttamento della materie prime, per proteggere la biosfera e prevenire un imminente tracollo ecologico.
CONTO TERZI DI SANT’AGATA
fonte: www.conflittiestrategie.it
12 dicembre 2011

L’ ambasciatore di lungo corso, d’altro canto, è stato scelto da Mario Monti proprio per dimostrare all’ingombrante padrone d’oltreoceano che la Penisola ha capito l’antifona e non si allargherà mai più nelle sue pretese senza farsi vidimare in anticipo l’autorizzazione atlantica. Se prima eravamo attenti ai diktat degli Stati Uniti adesso ne saremo succubi e agiremo sempre previo nulla osta. Saremo lo stuoino che raccoglierà la polvere e la terra dei loro stivali da guerra. “Sei tu forse meno schiavo perché sei amato e lusingato dal tuo padrone? Sei davvero ricco, schiavo; il tuo padrone ti lusinga, tra poco ti batterà.” (B. Pascal). E difatti, il nostro signore, ha già cominciato a percuoterci con la frusta della crisi e con quella della sua finanza speculativa, senza riconoscenza né pietà. A proposito, dove sono finiti tutti quei bravi pacifisti che nell’era Bush manifestavano contro ogni conflitto e sopraffazione sui popoli deboli ed indifesi? Sono spariti perché al capo dei capi pacifisti è stato assegnato il nobel. Ne deduciamo quindi che quando i rappresentanti della Pace raggiungono la Presidenza del Paese più armato del mondo diventano più feroci dei guerrafondai di mestiere. Eppure con Obama uccisioni ed esecuzioni mirate hanno insanguinato molteplici scenari planetari incrementando esponenzialmente i colpi sui civili che muoiono come le mosche per gli errori dei droni. Li chiamano danni collaterali perchè le stesse vite di questi sfortunati paria sono collaterali alla civiltà predominante. Dopo il riconoscimento ad Obama del principale premio del comitato norvegese vuoi che a Oslo non si siano già messi in fila, per ricevere l’ambita onorificenza, anche Jack lo squartatore ed Hannibal Lecter, i quali meno sangue di lui hanno fatto scorrere? Così mentre l’Italia seppellisce contratti e amicizie laddove veniva trattata con i guanti bianchi, il nostro nuovo reggente della Farnesina predispone tutto affinché i nostri occhi non incontrino più la luce del sole e della libertà. Si è inventato una struttura ministeriale ribattezzata “Direzione delle Globalizzazione” che, in seguito alle brutte figure in Libia, Siria, Iran ecc. ecc., avrà la funzione di globalizzare la nostra vergogna epocale di non contare più niente sulla faccia di questa terra. Ma per il 2014 Giulio Terzi, terzo occhio americano, prevede la possibilità di organizzare l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti. Bravo Terzi, è giusto commemorare i cari paesi estinti.
Grazie Monti! Perché Monti vuol dire fiducia!!!
I partiti servono a tenere inalterato lo stato di imbecillità della popolazione, cosi come la democrazia, questa democrazia è la più grande garanzia dello strapotere dell’imperocrazia finanziaria e bancaria.
Le democrazie infatti non fanno paura al potere della finanza tanto è vero che dove c’è una democrazia, più o meno evoluta, loro operano cn grande meraviglia e disinvoltura, dove hanno serie difficoltà proprio nelle (da loro indicate) dittature. IRAK; LIBIA, VENZUELA ecc, li infatti siccome sono “dittatori” non accettano l’invasione del sistema debito (FMI, FED, BM, ecc). Il presidente del Burkina Faso, Sankara lo disse chiaramente cosa era il sistema debito, e per questo forse fu ucciso.
Infatti in africa dove c’è il dollaro come moneta parallela e ricchezze locali, c’è guerra, fame, disperazione e stragi, se invece c’è una moneta sovrana e si sta bene (Libia) allora in quel caso arrivano i caccia della Francia (con la loro libertè fraternitè egalitè petroliè) giusto perche tutta l’africa sia “uguale” nelle condizioni di debito fraterno verso l’imperocrazia finanziaria
C’è questo strano potere mondiale che decide di governare il modo a suo modo, non chiedendo certo consigli e pareri , in cui se vogliamo vivere dobbiamo pagare una tassa di esistenza. Il debito pari a circa trentamila euro a testa per gli italiani è un debito illegale, se un debito è illegale e qualcuno lo pretende con la forza (ma democraticamente) , si dovrebbe chiamare “estorsione”, quando qualcuno vuole sottrarre valore dalla tua vita e dal tuo lavoro con la forza si chiamo PIZZO. Pero il meccanismo psicologico della programmazione mentale ha fatto si che si è cambiato il significato infatti il “pizzo” che prevede una paura indotta dal prepotente, in questo caso è “pizzo fiduciario” si chiama “fiducia” nei mercati. L’Italia ma tutte le vittime dell’euro o si prostrano a cedere parte della ricchezza che generano (ma la crescita è pari a zero) oppure devono vendersi quello che hanno per pagare questo pizzo fiduciario. Cosa succede se non si paga la nuova Ici? Ci hanno tolto la dignità, ci hanno tolto il tempo, ci stanno togliendo anche la possibilità di vivere.
Il cittadino non può evolversi, perché la sua evoluzione è impedita dal fatto che sempre più tempo gli e sottratto per produrre PIL (sostanzialmente immondizia), ed il tempo rimanente non deve servire ad evolvere il suo spirito e la sua cultura ma a divertirsi (a pagamento) nei centri commerciali comprando film e abbonamenti televisivi che lo continuano a programmare che deve produrre e consumare. Be se un dio logico ci avesse veramente creato avrebbe fallito su molti fronti, ma siccome dio è amore (altra tesi) allora possiamo sempre ed ancora discutere della sua esistenza. Nel mondo c’è chi costruisce, c’è chi non fa niente e poi c’è chi vive sulle spalle degli altri per professione, “parassiti”. Questi parassiti sono dei professionisti del “pizzo fiduciario” che avendo capito il monetarismo (valore dell’uomo e di proprietà dell’uomo, ma che per essere divisibile e trasportabile nel tempo si deve trasferire su oggetto esterno all’uomo qual è la moneta) di fatto assumo il comando e la proprietà di ogni forma di gestione monetaria. Chiunque gestisce l’emissione monetaria ed il suo interesse e se n assume la proprietà di fatto sottomette gli altri. Si ricordi il popolo italiano che stanno regalando l’Italia ai potentati finanziari per la loro stupidità, e si ricordino pure di tutti quei vigliacchi di ogni colore politico tutti uniti e tutti proni (camerieri) all’unico padrone. Mi chiedo cosa altro dovrà succedere!!?? qualcuno già pensa alle armi, in Grecia già ci sono vicini con la tassa sulla bolletta elettrica (altro che dignità umana). C’è qualcuno che riesce a pensare oltre? Oppure abbiamo i soliti “NO euro”, “no debito”, ecc.. qui dobbiamo costituire un tribunale internazionale e popolare per crimini contro l’umanità se ancora non si è capito. Ricapitolando ! Gli estorsori locali li arrestiamo (quando ci si riesce) degli estorsori internazionali invece dobbiamo avere fiducia.
Monti, atroce autopsia dell’Italia: ma il killer è l’euro

Senza più moneta sovrana, l’Italia è condannata: non può più onorare qualsiasi deficit semplicemente «facendosi staccare un assegno dalla propria banca centrale», per usare un’espressione di Wynne Godley, che Paolo Barnard cita per chiarire la situazione. Siamo nel tunnel del suicidio economico a orologeria: Monti spreme gli italiani per avvicinarsi al pareggio di bilancio e vincerà il primo round. Ma poi perderà il match: una volta dissanguati, gli italiani si consegneranno al baratro della recessione. «E che farà a quel punto Mario? Ve lo metto per iscritto: farà quello che hanno sempre fatto tutti i robotizzati umanoidi della scuola economica Neoclassica e Neoliberista, cioè prescriverà ancor più dosi del veleno che ci starà ammazzando. Come fa Obama in Usa, come fa il Fmi in Estonia e in Irlanda, in Grecia, in Africa».
Il problema? Sempre lo stesso: l’euro. Governato da una banca centrale, la Bce, che per statuto non può essere “prestatore di ultima istanza” e quindi usare il denaro per politiche espansive a sostegno dell’economia sociale. L’Italia di oggi? E’ uno Stato «membro dell’Eurozona, che usa una moneta straniera che si chiama Euro, che le viene fornita interamente da prestatori privati, senza alcun appoggio della Banca d’Italia». Ridotta così, per sopravvivere, questa Italia è costretta davvero a pareggiare i bilanci, come minimo. «Ma non solo», aggiunge Barnard: «Deve arrivare al surplus di bilancio». Cioè: «Lo Stato dovrà tassarci molto di più di quello che ci dà come ricchezza finanziaria», e questo significa che «dovremo tutti diventare più poveri, e soffrirne le orrende conseguenze sociali».
Non si scappa, insiste Barnard nel suo blog: Monti e Draghi «in questo hanno ragione», e la loro ricetta «non fa una grinza: tecnicamente parlando, è un obbligo ineludibile». Anzi, è persino «troppo tenera». Perché in economia esiste una regola aurea che stabilisce che un Paese con moneta non sovrana, per poter onorare gli interessi sui suoi titoli di Stato emessi (Bot, Btp) deve pagare un tasso d’interesse sui quei titoli non di molto superiore al tasso della sua crescita economica. «Esempio: se quel Paese cresce al 2%, non può pagare tassi al 5, al 6, al 7,5 %». Altrimenti, «prima o poi fallisce». E l’Italia? Lo sappiamo: sta crescendo quasi zero, e paga tassi d’interesse dal 6 al 7%. «Semplificando, è come se uno guadagnasse 1 soldo ma dovesse pagare un affitto di 6 soldi. Come fa?».
L’Italia dell’euro, continua Barnard, deve dunque trovare la differenza (soldi) in qualche modo, se no fallisce. E dove li può trovare? Monti lo sa bene: deve incassare tasse al netto, tagliare la spesa pubblica o generare un forte aumento dell’export. In altre parole: lo Stato deve prenderci con le tasse più di quanto ci dà in termini di servizi, e inoltre attrezzarsi per aumentare le esportazioni. Non disponendo più di una moneta sovrana da poter svalutare, l’unico modo per rendere “competitivo” il made in Italy è il taglio del costo del lavoro. Tradotto: salari sempre più miseri. E poi, naturalmente, c’è l’austerity: impoverimento generale, in modo che gli italiani «desiderino meno prodotti esteri (Iphone, Audi, Chanel, Sony, benzina)», sperando così che l’Italia riesca ad esportare più di quanto importa. Come convincerci? «Siamo troppo viziati, l’unica è impoverirci, punto. Monti lo sa, è un esperto, e questo fa».
Riassumendo: l’Italia dell’euro deve davvero trovare i soldi per pagare i tassi sul suo debito. Tanti soldi, perché la differenza fra la sua crescita economica (vicina allo zero) e i tassi che paga (7-8%) è enorme: «Quel denaro lo possiamo solo trovare tassandoci, tagliando la spesa pubblica e impoverendo ancor di più gli stessi italiani, così da ridurre le importazioni e pagare di meno gli operai», con la speranza di poter esportare più di quanto importiamo, e incassare la differenza. «Non se ne esce», insiste Barnard. Anzi, la pura matematica rivela che Monti è stato per ora sin troppo
leggero: «Lui sa benissimo che dovrà essere molto più pesante nei sacrifici che ci imporrà in futuro». Tutto questo, grazie all’euro: che il centrosinistra impose all’Italia, senza che i sindacati – oggi sulle barricate contro Monti – battessero ciglio.
Ma il peggio deve ancora arrivare, continua Barnard: lo stesso Monti sa benissimo che, incassata a nostre spese la prima rata di ossigeno, il “rigore” non produrrà certo la “crescita” auspicata, ma soltanto depressione, recessione e nuova povertà. Meno denaro, meno redditi, meno consumi. Quindi, alla fine, meno gettito fiscale: e saremo daccapo. Che farà, a quel punto, il professor Monti? Barnard non ha dubbi: farà esattamente quello che la sua scuola economica gli suggerisce, ovvero: ancora più rigore, «fino a che saremo morti». Dal fallimento non si salverà neppure lui, è vero, ma prima «si sarà fatto un passaggio da Nomura o alla JP Morgan per incassare una pensione multimilionaria con 3 o 4 anni di contributi (non 300 come chiede a te), tanto quanto sarà stato necessario per annientare l’Italia».
Monti, atroce autopsia dell’Italia: ma il killer è l’euro http://www.libreidee.org
42mila poveri con lo yacht. Tra chi dichiara meno di 20mila euro in 518 hanno anche l'aereo
Italiani popolo di santi, poeti e navigatori. Troppo spesso evasori. Il 42,4% delle barche di lusso (in valore assoluto 42mila natanti) su cui si dovrà pagare la patrimoniale è intestata a contribuenti che a malapena arrivano a guadagnare in un anno 20.000 euro. Ma l'esercito dei "finti-poveri" ama viaggiare anche in supercar: sono 188.171 i veicoli di potenza superiore ai 185 kw oggi intestati ai 27,7 milioni di contribuenti Irpef che dichiarano al Fisco una vera miseria.
A fotografare il rapporto del Belpaese tra tasse e beni di lusso è stata l'Anagrafe tributaria nel valutare l'impatto della patrimoniale dovuta da chi possiede auto, barche, aerei ed elicotteri di lusso introdotta dal decreto salva-Italia.
I numeri confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in Italia le tasse le pagano in pochi o pochissimi e come sempre i soliti noti. Il 66,4% degli oltre 41,8 milioni di contribuenti Irpef rasenta la povertà e rientra in una nuova categoria di contribuenti: gli evasori di lusso. E non se la passeranno bene neanche loro con la "cura Monti". Far decollare un aereo o un elicottero con soli 20mila euro al mese obbliga a stringere la cinghia, e
non poco. Soprattutto per fare il pieno in un periodo di crisi e di aumenti costanti della benzina. A porsi il problema sono soprattutto i 518 possessori di aeromobili, pari al 25,7% dei veicoli oggi circolanti, chiamati ora a dover pagare anche la supertassa in base al peso del mezzo al decollo.
Non se la passano meglio neanche gli oltre 12,2 milioni di cittadini italiani che dichiarano all'agenzia delle Entrate redditi tra i 20 e i 50mila euro. In questo caso la scelta dei contribuenti ricade sui bolidi a quattro ruote: sono 217.334 le auto intestate a cittadini che ricadono in questa fascia, pari al 36,6% dei veicoli registrati al Pra. Se non viaggiano in macchina in 604 si spostano in aereo o elicottero (il 30% dei mezzi registrati), mentre in 26.460 sono i capitani di mare che solcano le onde con barche che vanno dai 10,1 metri in su.
Uno strano Paese davvero l'Italia dove paradossalmente il lusso diminuisce al crescere della ricchezza dichiarata al fisco. I ricconi d'Italia, che amano il lusso e dichiarano oltre 100mila euro non toccano le 400mila unità. Meno dell'1% dell'intera platea delle persone fisiche note all'Anagrafe tributaria si permette il lusso di sfrecciare su strada: sono 71.857 le supercar intestate ai "ricchi d'Italia". Mentre gli yacht su cui si dovrà versare la nuova tassa di stazionamento giornaliera sono 14.235 (il 14,4% delle barche registrate).
I dati in possesso dell'amministrazione finanziaria dimostrano come la scelta di puntare forte sul redditometro e la capacità di spesa dei contribuenti sia la strada giusta per stanare i "finti-poveri" che amano il lusso. Non solo.
Per chiudere il cerchio la manovra appena approvata fornisce all'Agenzia delle entrate un altro strumento in grado di mappare non solo i nomi e cognomi dei possessori di beni di lusso ma anche i loro possibili movimenti bancari. Dal 1° gennaio 2012 le banche e tutti gli operatori finanziari saranno obbligati a comunicare periodicamente al fisco tutte le movimentazioni effettuate su tutti i rapporti intrattenuti con la clientela. Dati che le Entrate utilizzeranno per selezionare i contribuenti da controllare soprattutto se gli evasori di lusso andranno alla pompa per un pieno.
fonte: Il sole 24 ore (10 dicembre 2011)
A fotografare il rapporto del Belpaese tra tasse e beni di lusso è stata l'Anagrafe tributaria nel valutare l'impatto della patrimoniale dovuta da chi possiede auto, barche, aerei ed elicotteri di lusso introdotta dal decreto salva-Italia.
I numeri confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno, che in Italia le tasse le pagano in pochi o pochissimi e come sempre i soliti noti. Il 66,4% degli oltre 41,8 milioni di contribuenti Irpef rasenta la povertà e rientra in una nuova categoria di contribuenti: gli evasori di lusso. E non se la passeranno bene neanche loro con la "cura Monti". Far decollare un aereo o un elicottero con soli 20mila euro al mese obbliga a stringere la cinghia, e
non poco. Soprattutto per fare il pieno in un periodo di crisi e di aumenti costanti della benzina. A porsi il problema sono soprattutto i 518 possessori di aeromobili, pari al 25,7% dei veicoli oggi circolanti, chiamati ora a dover pagare anche la supertassa in base al peso del mezzo al decollo.
Non se la passano meglio neanche gli oltre 12,2 milioni di cittadini italiani che dichiarano all'agenzia delle Entrate redditi tra i 20 e i 50mila euro. In questo caso la scelta dei contribuenti ricade sui bolidi a quattro ruote: sono 217.334 le auto intestate a cittadini che ricadono in questa fascia, pari al 36,6% dei veicoli registrati al Pra. Se non viaggiano in macchina in 604 si spostano in aereo o elicottero (il 30% dei mezzi registrati), mentre in 26.460 sono i capitani di mare che solcano le onde con barche che vanno dai 10,1 metri in su.
Uno strano Paese davvero l'Italia dove paradossalmente il lusso diminuisce al crescere della ricchezza dichiarata al fisco. I ricconi d'Italia, che amano il lusso e dichiarano oltre 100mila euro non toccano le 400mila unità. Meno dell'1% dell'intera platea delle persone fisiche note all'Anagrafe tributaria si permette il lusso di sfrecciare su strada: sono 71.857 le supercar intestate ai "ricchi d'Italia". Mentre gli yacht su cui si dovrà versare la nuova tassa di stazionamento giornaliera sono 14.235 (il 14,4% delle barche registrate).
I dati in possesso dell'amministrazione finanziaria dimostrano come la scelta di puntare forte sul redditometro e la capacità di spesa dei contribuenti sia la strada giusta per stanare i "finti-poveri" che amano il lusso. Non solo.
Per chiudere il cerchio la manovra appena approvata fornisce all'Agenzia delle entrate un altro strumento in grado di mappare non solo i nomi e cognomi dei possessori di beni di lusso ma anche i loro possibili movimenti bancari. Dal 1° gennaio 2012 le banche e tutti gli operatori finanziari saranno obbligati a comunicare periodicamente al fisco tutte le movimentazioni effettuate su tutti i rapporti intrattenuti con la clientela. Dati che le Entrate utilizzeranno per selezionare i contribuenti da controllare soprattutto se gli evasori di lusso andranno alla pompa per un pieno.
fonte: Il sole 24 ore (10 dicembre 2011)
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