venerdì 18 novembre 2011

La vera storia dei ministri del governo Monti. Da Clini a Gnudi, hanno già combinato abbastanza guai

tratto da isegretidellacasta.blogspot.com
 
Li spacciano come volti nuovi, tecnici imparziali, illustri accademici fuori dalla melmaglia della politica nostrana.
Tuttavia è sempre opportuno guardare ciò che si muove nel palazzi del potere con uno sguardo vigile e severo, indipendentemente dalla retorica di parte e dalle false illusioni: non si tratta di rispolverare un concetto fin troppo banale e qualunquista, il famoso "tutti fanno schifo", ma informarsi, documentare perchè fare le pulci è l'unica arma a disposizione dei governati per controllare i governanti.
Possiamo così cogliere alcuni inquietanti lineamenti di questi personaggi. Si tratta di ben poca cosa rispetto al consiglio dei ministri uscente, ma è opportuno soffermarci ugualmente.
Ritroviamo così Piero Gnudi, l'attuale ministro del turismo che ha preso il posto di Brambilla-coscia-lunga, lo stesso Piero Gnudi presidente del CdA della "Sesto Immobiliare Spa", la società che ha in gestione la riconversione delle aree ex-falck di Sesto San Giovanni, da alcuni mesi al centro dell'inchiesta sulle "tangenti rosse" di Filippo Penati.
Al ministero dell'Ambiente va invece Corrado Clini, strenuo difensore degli OGM, che nel 1990 contribuì ad insabbiare, in qualità di direttore dell'Igiene pubblica dell'Ulss 36 di Porto Marghera, le relazioni sulla presenza e lo smaltimento di uranio nei forni di Porto Marghera (come invece verrà defitivamente appurato all'indomani dello scandalo sui  rifiuti tossici trasportati dalla nave Jolly Rosso).
Il neoministro del Welfare Elsa Fornero è invece una delle più stimate studiose a livello internazionale di riforma dei sistemi di Welfare: peccato che il suo approccio neoliberista, dove ha trovato concreta applicazione in qualità di consulente della Banca Mondiale  (Macedonia, Russia, Albania e Lettonia) ha determinato un aumento impressionante della percentuale di persone sotto la soglia della povertà.
La nomina a ministro dello Sviluppo del noto banchiere Corrado Passera è la più controversa, in quanto dovrebbe suscitare non poca indignazione in nome e per conto di quel conflitto di interessi che purtroppo continua anche dopo Berlusconi.
Poi c'è l'avvocato Paola Severino, nominata a capo del Ministero di giustizia, le cui alte competenze giuridiche e professionali li ha costantemente spese negli anni per difendere i tanti colletti bianchi finiti nelle maglie della giustizia italiana, come nel caso di Cesare Geronzi, i fratelli Caltagirone, Roberto Formigoni, Romano Prodi.

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